In questi giorni in rete, soprattutto sui social network più utilizzati, corre veloce la eco delle parole di Alessandro Bertante, geniale scrittore milanese che in un articolo per il Fatto Quotidiano ha dato finalmente voce e sfogo alla denuncia di una peste tutta italiana, quella dei “seminatori d’odio”. Ovviamente siamo in ambienza letteraria, o più in generale culturale, declinata nel mare magnum degli spazi letterari che tentano giorno per giorno di promuovere democraticamente (?) la fenomenologia contemporaena della letteratura nostrana: proprio in tali spazi i seminatori d’odio pare attecchiscano, bubboni il cui volume cresce in modo direttamente proporzionale alla propria frustrazione. Bertante ce ne indica cinquanta, ma sospettiamo siano infiniti.
Rimandiamo direttamente alla lettura dell’articolo, ponendo in essere un ulteriore interrogativo collaterale a quanto trattato da Bertante: ma coloro – seminatori d’odio inclusi – che da mane a sera non fanno altro che parlare di letteratura, quando scrivono?
Buona lettura!
Seminatori d’odio, di Alessandro Bertante
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