Quando ho avuto il manoscritto di Andrea tra le mani, fin dai primi versi mi è apparso il Poeta, un giovane che aveva piena coscienza del suo operare, e ho capito che mi stavo imbattendo in un grande esordio, nella epifania di un nuovo piccolo Montale o Sereni che si inoltrava a compiere i primi passi nella storia della poesia italiana. (Massimo Pamio)
“Spallidisce il ramo parco di foglie che si staglia
contro il nuvolo rancido schiaffo di pioggia
e la paura trabocca, la paura d’essere io radice
dissotterrata e restituita ammansita alla vita,
d’essere servitore di una mattanza colorita,
come La di corde indurite, vibrante d’immobilità.
Cannibale come questo colle di case schiette
e urlanti d’attesa le sue finestre, verso sera.
Tutto il perfetto scroscia nell’arroventarsi del cielo
nel giorno che si sbuccia e brucia solo e torna
con il suo conto limpido d’albe ammaestrate, liquide.”
Questo libro ha vinto la sezione per l’Opera prima di poesia intitolata alla memoria di Marina Celiani de Lollis, nell’ambito del Premio Internazionale Cesare de Lollis, sezione istituita per ricordare la figura di Marina Celiani de Lollis, nata a Roma, dove è morta tragicamente nel 2011. Diplomatasi all’Accademia di Arte Drammatica, aveva recitato in teatro con numerose compagnie e registi di grande spessore tra i quali Maurizio Scaparro. Si è ritirata dalle scene dopo aver sposato il chirurgo romano Ottavio de Lollis, discendente diretto di Cesare. Marina nutriva un amore particolare per la scrittura poetica, passione di cui restano numerose tracce in composizioni intense, pervase da un grande trasporto dell’animo.
[…] “Questo spazio può essere nostro” edizioni Lieto Colle e “Nodi” edizioni […]
[…] di poesie, rispettivamente “Questo spazio può essere nostro” edizioni Lieto Colle e “Nodi” edizioni […]
[…] di poesie, rispettivamente “Questo spazio può essere nostro” edizioni Lieto Colle e “Nodi” edizioni […]